lunedì 24 maggio 2010

Palme, bambù e banani ...in montagna

Sabato, la giornata è bella e soprattutto libera, siamo alla fermata dell’onibus per iniziare la nostra scampagnata e facciamo la piacevole conoscenza di due ragazze anche loro in attesa, Suzana ed Ebe. Oggi finalmente andiamo alla città che era una colonia svizzera, Nova Friburgo! E invece al terminal ci dicono che i pullmini non hanno più posti… Ripieghiamo su Sana, paesino nelle montagne per andare a caccia di sentieri e cascate. E invece il pullman che ci hanno fatto prendere a Sana non ci arriva perché fa capolinea prima… Scendiamo per forza a Frade, dove si sente già il fresco della montagna e della foresta.


Frade [Frag(i) per i brasiliani] sorge tra le montagne ai piedi dell’omonima e spettacolare Pedra do Frade, purtroppo già rannuvolato. Nel paesino ci facciamo indicare una strada comoda per raggiungere delle cascate e per salire in cima a uno dei vari morros per godere del panorama, la strada parte da una fazenda.


Il paesaggio è letteralmente sorprendente e spettacolare: piccole vallate caratterizzano un paesaggio di vera montagna con rilievi granitici dai profili dolci e parzialmente coperti da foresta. E’ tutto un alternarsi di mata atlàntica appesa ai ripidi versanti fin sulle cime e vasti pascoli per vacche bianche che ci fissano come extraterrestri, sparse a perdita d’occhio, tanto che ne vediamo di lontanissime, in gruppi e isolate, anche sui versanti lontani tutti appartenenti alla stessa enorme fazenda. Sembra di essere in montagna a una certa quota nelle Alpi, dove i torrenti scorrono attraverso vallate via via spoglie di alberi e tra prati e pietraie, e invece la vegetazione è rigogliosissima fin sulle cime e caratterizzata da boschi di ciuffi di bambù, piantagioni di banane, palme isolate. Siamo letteralmente spaesati!! Come si fa a rendersi conto che siamo in montagna con simili piante! Oltre a diversi abitanti locali o lavoratori delle fazendas incrociamo un gruppetto di geografi, biologi e cartografi dell’università di Rio de Janeiro, in missione nell’area per un progetto di cartografia della regione, chissà se hanno bisogno di due geologi?

Anche solo per il gusto di provare il portoghese chiediamo ripetutamente informazioni alle varie persone che incrociamo, principalmente mandriani a cavallo e abitanti delle rare case inglobate dalla vegetazione; qui l’accento è davvero difficile, e la sensazione di isolamento del paesaggio pian piano ci fanno pensare a quanto siamo lontani da tutto, e quanto lontano da tutto e isolate possano essere le zone dell’interno di questo sterminato Paese, nel Minas Gerais e nel Mato Grosso.

Ecco la cascata! La vediamo dalla strada, incassata in una porzione di foresta, per raggiungerla dobbiamo passare in mezzo a proprietà di gente per nulla infastidita dal nostro passaggio. In mezzo a palme e bambù raggiungiamo questa cascata di medie dimensioni con acqua che scorre su una parete di roccia scurissima circondata da prati e alberi di mata atlàntica. E’ piacevole stare qui in questa pace e in questo paesaggio sorprendente e nuovo per noi, e Guillaume ne approfitta per studiare un po’ di grammatica portoghese.


Tornati a Frade, dopo tutte queste vacche viste tra le montagne, è il caso di provare il loro formaggio: per 12 reals (5 euro) compriamo pane, mortadella (…) e formaggio locale: una forma spessa e di medie dimensioni di un formaggio bianco latte e bucherellato e soffice.

La gente passeggia placidamente per la strada principale lastricata di granito su cui si affacciano bar, paderias (panetterie con un po’ di tutto), parrucchieri, negozi di finimenti per cavalli con selle in bella mostra. In paese notiamo personaggi che fanno pensare piuttosto ai montanari di “un tranquillo week-end di paura”, noi invece abbiamo un’aria poco mimetica, ma la gente ci tratta con estrema discrezione. E’ sabato pomeriggio, nei locali con televisione si guarda Inter-Bayern.


A Macaé, la sera, usciamo con Suzana, una delle ragazze conosciute stamattina: la serata è interessante e vivace! Suzana parla poco inglese, così sono obbligato a parlare in portoghese, con successo devo dire. Con lei ci sono altri amici e amiche, ma la persona con cui ci troviamo meglio oltre a lei è Mabel: anche lei si è appena trasferita qui da Rio de Janeiro e deve iniziare una vita nuova. Suzana, Mabel: ancora una volta mi chiedo se queste persone faranno parte della mia vita qui nei prossimi mesi o anni!

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