lunedì 27 dicembre 2010

Natale acquatico, se ne può fare a meno

Il natale purtroppo è arrivato, purtroppo perché sono in piattaforma. Non c’è niente da raccontare di speciale, è una festa che tutti vorrebbero passare in famiglia, con gli amici, ovunque ma non qui. Bisogna proprio sforzarsi a riuscire a trovare un motivo per festeggiare stando rinchiusi su questa piattaforma acquatica. Inutile nascondere che tutti vorrebbero essere altrove, molto più che per un compleanno, molto più che per un anniversario, molto più anche per una partita del Brasile in coppa del mondo. Ci vuole sforzo di immaginazione per riuscire a sorridersi e a abbracciarsi facendosi gli auguri quando chiunque sente l’alienazione dello stare lontani non solo dalla famiglia, ma da tutto quanto riguarda la vita civile e normale. Deve essere per questo che ho registrato un grande distacco da parte di tutti: sorrisi tirati, auguri sbrigativi e non sentiti.

Per la cronaca, la sera del 24 ecco un churrasco all’aperto, con torte su torte. Il 25 ecco la sala pranzo con due tavolate coperte di cibo, alberi di ananas impilati, gamberoni grandi come bottiglie, formaggi, pesce, porchetta, torte, una disgustosissima birra senza alcool. C’è anche un sorteggio di regali, non tutti sono stati sorteggiati, ma i più sfortunati hanno vinto un cappellino della ditta. Niente da fare, in queste giornate tutti vorrebbero essere altrove.

E finalmente via. Torno a Rio de Janeiro direttamente, pur essendo davanti a Arraial do Cabo, a 150 km da Rio. Dal finestrino dell’elicottero mi godo con piacere la linea gialla sottile come un filo da cucito che taglia tutto l’orizzonte, quella striscia di sabbia che corre per tutta la costa interrotta ogni tanto da qualche promontorio roccioso, per il resto tutte lagune di sabbia chiarissima, acque calde, e un interno splendido di foreste e montagne come il Corcovado.

Piccolo proivilegio, poter vedere Rio de Janeiro dal mare, sfilando davanti al Pan di Zucchero incappucciato dalle nuvole basse, vedere i palazzi di Copacabana come una facciata di cartone al planetario, , la spiaggia elegante di ipanema, le montagne dei Dois Irmaos con le minuscole casine della favela di Rocinha, la spiaggia da cartolina di Sao Conrado, la Pedra da Gavea, la Barra da Tijuca e le foresta alle spalle. Minuti e minuti volando, finché spazia la vista tutto quanto è Rio de Janeiro, città di mare e di montagna, di spiagge e torrenti, di natura e di palazzi, di lusso e di criminalità, bellezza incomparabile.

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