martedì 14 dicembre 2010

E' l'estate che arriva

Diluvia a Rio de Janeiro: è l’estate che arriva, “é o verão chegando” come si dice qui. Per strada sui banchi viene lasciata la frutta, che si lava sotto la pioggia e sprigiona al meglio i propri profumi. La gente viene via dalle spiagge, senza fretta, in ciabatte e costume, cambia solo l’acqua: per le strade di Flamengo si può passeggiare e contemporaneamente lavarsi del sale. Alcune delle vie di Flamengo sono così alberate che a volte pare di trovarsi nella foresta, manca solo più la nebbiolina e qualche verso di pappagallo! Dietro allo splendido Parque Guinle alle pendici del morro da Nova Cintra partono tranquille stradine di collina lastricate in granito che portano verso la favela Tabares Bastos, che gode di una vista privilegiata sui tutti i morros della città oggi lucidi di pioggia, anche il Corcovado umido che sostiene il Cristo che oggi sembra abbracciare queste cariche nuvole nere. Basterebbe andare a destra, seguire Rua das Laranjeiras (via degli aranci) che si infila nella vallata e arriverei ai piedi del Corcovado (il gobbo) per prendere il trenino, invece vado a sinistra e mi butto in mezzo alla folla: la città si rinfresca incurante del diluvio passeggiando tra le lucine di natale.

Anche ieri, tornando da Cabo Frio e facendo le strade dell’interno, si è messo a piovere, ma si è scatenato un temporale apocalittico: una una nuvola nera e buia come la notte contro il cielo limpido di oriente sopra la gigantesca laguna di Aruaruama si è avvicinata bassa e minacciosa come un disco volante. Ci è voluto poco perché un diluvio come una mareggiata si abbattesse su tutta la regione, come se l’acqua della laguna fosse stata sollevata per scagliarla a terra poco più all’interno: pascoli allagati, fazendas pronte a contare i danni, alberi schiacciati a terra dal vento, buio notturno alle 7 di sera. Ne ha fatto le spese la rodovia: allagata, macchine che slittano paurosamente in pozze d’acqua, sorpassi rischiosissimi, gente rassegnata in bici coi carretti. Nel tratto a pagamento, la beffa: la rodovia è fatta malissimo, non è convessa, per cui l’acqua si è accumulata in centro, la semicarreggiata da Rio de Janeiro è invasa dall’acqua, sono tutti fermi sulle rive di questo lago con 5 chilometri di veicoli fermi alle spalle. E a Rio arrivo all’ora di cena, col buio che per fortuna nasconde l’obbrobrio di Sao Gonçalo prima del ponte di Niteroi.

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