giovedì 2 settembre 2010

Piante, crimine, divani

I giorni passano a Rio aspettando una chiamata da un momento all'altro, io, ovviamente, non resto in albergo come gli indiani ad aspettare ed aspettare ed aspettare.


Mi avevano detto che il Jardim Botanico mi sarebbe piaciuto, e avevano ragione. In effetti prima sono stato al Parque Lage, parco aperto al pubblico di una sontuosa villa ai piedi della parete verticale del Corcovado (infatti ogni tanto piantato sugli alberi compare un cartello con su incisa la direzione: Corcovado). Mi sorprende una costruzione con delle vetrinette: acquari! Ogni tento dal bosco spunta una torre, un ponticello, una grotta, un laghetto: tutto ricreato dalla fantasia del curatore dei giardini della villa. Il Jardim botanico è una splendida collezione di ogni tipo di pianta immaginabile, tra viali di palme gigantesche, laghetti giapponesi, serre di orchidee, angoli di foresta atlantica, settore amazzonico, zona delle piante grasse. Una enorme collezione per una bellissima passeggiata nel verde sudamericano. Fa bella mostra di sé l'albero del Brasile, che diede il nome al Brasile stesso.


Siccome Rio è pericolosa e a me non era ancora successo nulle, ecco che in un momento in cui ho abbassato la guardia mi sono fatto rapinare sulla spiaggia di Copacabana: sforzandomi di scherzare, direi che e' un classico... Lo diranno tutti che ¨andare da soli a Copacabana di notte è garanzia di furto¨, e lo sapevo anche io, ma mi sono fidato del fatto che non ero poi tanto da solo: a pochi metri dal punto in cui sono stato rapinato da due tizi c'era una coppietta, gente che correva; nessuna di queste persone ha mosso un dito, nemmeno per chiedermi, dopo, se stavo bene.

La polizia di Rio deve essere molto abituata alla violenza di questa città. Al commissariato per la denuncia vedo tutti poliziotti in calzoncini e maglietta da spiaggia con bicipiti enormi, alti due metri, rocciosi; scherzano tra di loro facendo gara a chi fa la voce più autoritaria. Un poveraccio riesce a farsi arrestare mentre ruba proprio davanti al commissariato: deriso da tutti mentre lo trascinano in cella in manette. La polizia perà ha anche l'abitudine (o la necessità) di non lasciar correre niente: visto portare via una ragazza per una resistenza a un poliziotto, prima di peso e poi a parole ma con fermezza, e la gente, indipendentemente da quello che aveva fatto la ragazza prima di litigare col poliziotto, ha cercato di tirare via la ragazza.


Ho provato a uscire con gente del gruppo do Couchsurfing: esperienza interessante! C'è stato un incontro serale in un bar di tutti membri di Rio e a Rio, gente che avevo conosciuto all'escursione nella Floresta da Tijuca, e soprattutto gente nuova, per passare tutta la serata tra i locali di Copacabana e Ipanema fino al mattino. Oppure per andare in spiaggia a Ipanema e a fare merenda in uno dei posti dove servono succhi spremuti al momento e torta al cioccolato, con Bruno di Rio e Mercedes dell'Argentina, una bella ¨giornata qualunque¨: ora che sono a Rio da oltre una settimana me lo posso permettere! Ultima serata a Lapa, chiusa al traffico di notte, musica in ogni locale, baracchini di bibite e cibi, fiume di gente; noi seguiamo una parata di Maracatù: una colonna di ragazze danzanti in gonne colorate e percussionisti che suonano ritmi Maracatù del Nordeste.

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