domenica 12 settembre 2010

Il Polo Sud?

Che vento che ha ripreso a soffiare forte e impetuoso da est! Soffia freddo, increspa onde più alte del solito, porta via il mio casco venezuelano, sbatte le porte e strappa le bandiere, e impedisce ai rifornimenti in barca di arrivare. La piattaforma dondola più che mai: la si sente quando si sta seduti, quando si cammina nei corridoi, quando si salgono le anguste scale, quando ci si stende in branda. E’ un continuo avvertire di pancia il proprio peso che oscilla come a compiere grandi e lenti cerchi, a volte regolari, a volte più marcati in una direzione; a volte stranamente il peso sembra rimanere immobile per un poco, e ci si chiede se un’onda più forte del solito non abbia in qualche modo inclinato la piattaforma permanentemente, eventualità che nella realtà si rivela invece del tutto impossibile. Soffia tanto forte e impetuoso che a volte mi chiedo se questa piattaforma galleggiante non andrà alla deriva e ci troveremo in faccia a Florianopolis come se fossimo su un veliero.


Sebastiao entra in cabina infreddolito: ”Ma dove siamo finiti? Al Polo Sud!??” Già, il Polo Sud, perché da questa parte del mondo, dove il sole fa il giro al contrario e la luna viaggia altissima in cielo, è il Sud la regione del freddo, è il Polo Sud la terra dei ghiacci. Qui non esiste eurocentrismo, non è più l’emisfero nord la misura di tutte le cose, non si parla più di “un caldo africano” oppure di un “gelo siberiano”: qui siamo al sud, le regioni fredde sono Argentina e Cile, la Patagonia è la nostra Scandinavia, la Terra del Fuoco e le Malvinas la nostra Islanda, l’Antartide il nostro Polo Nord, con la differenza che qui, oltre alle terre descritte, non c’è niente altro che mare. Altro che Grande Nord!

Nessun commento:

Posta un commento