giovedì 25 novembre 2010

Tropa da elite, carri armati in città

Da qualche giorno Rio de Janeiro è sotto pressione. Agli ingressi delle strade principali (linha Amarela, linha Vermelha, avenida Brasil) banditi stanno dando fuoco a macchine e pullman, oltre a mitragliare i posti di polizia che sorvegliano le strade. Al telegiornale si stanno susseguendo scene di incendi, barricate di pneumatici in fiamme, fori di proiettile nei vetri dei posti di polizia, e soprattutto si vedono i carri armati dell’esercito.

La ragione sta nella presunta reazione dei narcotrafficanti in seguito alla “riconquista” di alcune favelas da parte di unità speciali della PMRJ, la Polìcia Municipal do Rio de Janeiro. Il metodo della liberazione delle favelas è semplice: fare irruzione al mattino presto, condurre una spedizione rapida a stanare i narcotrafficanti, installare un posto di polizia all’interno, sorvegliare la favela per 20 giorni, consegnarla alla polizia classica. I narcotrafficanti della Zona Norte non ci stanno ed ecco spiegati gli assalti recenti. Attualmente il punto caldo è nelle favelas del bairro Penha, nella Zona Norte, una area di favelas con 240'000 abitanti in cui si nascondono 600 narcotrafficanti, con le immagini dei carri armati pronti all’azione e i furgoni blindati ariete a sfondare le barricate.

A dire il vero il bilancio di oggi è tranquillo, e l’esercito stesso si muove tranquillo, la la tensione c’è. Vedo la gente durante le dirette, gente che si aggira comunque tra le camionette dell’esercito per andare a scuola o al lavoro. Purtroppo per loro sono abituati alla violenza.

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