lunedì 21 giugno 2010

Sull'"Isola di ferro"

Brutta sorpresa al ritorno dalla gita a Friburgo: sotto la porta trovo un messaggio che mi annuncia che mi imbarco l’indomani alle 12, partenza da Macaé alle 8. Un'altra interruzione improvvisa, siccome calcolavo di rimanere a Macaé fino almeno a venerdì e poter così vedere un po’ di gente con calma, e invece mi trovo a dover rinviare la discussione con Mabel e Quelen che mi avrebbero trovato un appartamento e soprattutto ad annullare la serata con Suzana…

Questa volta si parte da Cabo Frio, località Arraial do Cabo, uno dei tre grandi promontori di questa zona che comprende per l’appunto anche Cabo Frio e Buziòs, tre rilievi lontani dalle montagne della Serra dos Orgaos che con la sabbia tirata dal vento e dalle correnti hanno favorito il formarsi di una vasta pianura sabbiosa caratterizzata da enormi lagune (la laguna di Araruama) e da grandi dune mobili, oltre ad una industria di saline. Nelle ore libere prima dell’imbarco riesco a farmi una passeggiata in questo splendido paesaggio. Sono grandi distese di sabbia vegetate da cespugli, punteggiate di cactus che spuntano dalla sabbia bianca, da piante simili agli ananas di montagna che raccolgono la poca acqua piovana nel loro fusto; qua e là antiche vasche abbandonate di saline, qualche palude, alcuni trampolieri a bagno, urubù in volo, e poco lontano una strada che corre nel nulla. La giornata è bella, il cielo pulito, l’aria piacevolmente calda, niente farebbe pensare a un europeo di essere a pochi giorni dal solstizio d’inverno,

All’aeroporto ho giusto il tempo di vedermi l’ennesima batosta della Spagna. Poi si parte con l’elicottero sopra il mare: riesco a vedere i bei promontori e isole e la bella cittadina di Arraial do Cabo, la spiaggia di Però in cui riconosco il promontorio della passeggiata fatta con Fiorenzo e Guillaume ormai 3 settimane fa (ma da quanto tempo sono qui ormai??), le bellissime insenature di Buziòs, il Morro de Sao Joao lontano dietro Rio das Ostras, la Serra tutta. Il mare è calmo, mi sorprendo a vedere uccelli sorvolare l’acqua a decine e decine di chilometri dalla costa.

Eccomi sulla piattaforma galleggiante; compagni di lavoro: un gabonese, una argentina, una brasiliana. Buon lavoro….

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