domenica 13 giugno 2010

Non mi lasciano lavorare.....

La Cidade de Deus, la favela piú pericolosa di Rio de Janeiro, sorge appena oltre il finestrino lungo la strada che mi sta portando all´aeroporto turistico ed eliporto di Barra da Tijuca, dietro quel roccione che é l´Alto da Boavista con la sua spettacolare Floresta da Tijuca. Passata la galleria il paesaggio cambia: non piú favelas a perdita d´occhio, non piú le sagome del Corcovado e del Pan di Zucchero, non piú i quartieri della Zona Sul, ma una zona che é indefinitamente campagna, montagna, mare. La Barra da Tijuca sembra essere lontana chilometri e chilometri da Rio de Janeiro, eppure é ancora Rio de Janeiro a tutti gli effetti. Quersta é una zona residenziale, bella, strade larghissime e villette con piscina, parchi acquatici, campi da golf, scuole di beach volley.
L´elicottero si allontana dalla Barra, alto abbastanza da vedere il mare come un panno di velluto, le onde dell´Oceano come panna, le montagne di Rio altissime che spuntano dalla piana costiera. In lontananza verso ovest c´é una laguna immensa, una striscia di terra sottile come un ago e che si perde all´orizzonte tra la foschia, disabitata, incontaminata, a pochi chilometri dall´ammasso umano che é Rio de Janeiro.
Che piacere incontrare Fabiana!! Ci siamo imbarcati sulla stessa piattaforma, lavoreremo insieme! A dire il vero piú che lavorare finora non abbiamo fatto altro che parlare di viaggi e dei viaggi che potremmo farci quando io dovessi abitare qui. Qua si lavora in portoghese, che bello poter parlare con Fabiana in portoghese e non piú in inglese!!
Novitá: non ho fatto in tempo ad arrivare e sistemarmi e trovare i miei compagni di lavoro conosciuti a Macaé che giá mi sbarcano. La piattaforma ha un problema, oggi torno a terra in attesa di riparazioni: Macaé, Rio de Janeiro, non si sa. E le mie vacanze continuano, eppure sono venuto qui per lavorare.....

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