martedì 15 giugno 2010

Sana! O meglio, la strada per Sana

Quattro ore per andare a Sana, tre ore per stare a Sana, tre ore per tornare da Sana: la gita di oggi è una gita per soli viaggiatori pacati, astenersi frettolosi.

Oggi sono da solo, mi prendo la giornata libera: sabato e domenica li ho passati a muovermi tra Macaé e la piattaforma al largo di Rio de Janeiro, così oggi recupero il finesettimana perso e finalmente vado a Sana! Sana la inseguiamo da tempo, ma la sua posizione scomoda l’ha sempre relegata a seconda scelta rispetto a località più comodamente raggiungibili, ma oggi la voglia di non buttare la giornata è troppo forte.

Sana è un piccolo villaggio sperduto tra queste bellissime montagne, tutte le sue vie sono lastricate di granito, le casette sono piccole e colorate con ricchi giardini, palme abbelliscono strade e piazze. La piazza principale è anche il capolinea del van: c’è un parco municipale, dei bar, diversi localini per mangiare, una casinha do hippie, pousadas e campeggi, una chiesa. Nella chiesetta (messa il martedì e giovedì alle 18) in cantoria non c’è un organo ma… batteria e chitarra. Per le sue strade lastricate passeggiano lentamente abitanti vestiti con giacconi e maglioni (loro hanno freddo!), cazzeggiano cani, sfilano maggioloni e fazenderos a cavallo.

Di questa gita a Sana il bello è anche la strada. Il bus di linea percorre la Br 101 a velocità costante, sembra di essere su un treno che scorre in mezzo a chiazze di mata atlantica, in mezzo a pascoli per vacche e cavalli a perdita d’occhio, lungo fazendas tanto ricche da avere la chiesa privata, in mezzo a montagne granitiche e collinette rotonde, in cielo volteggiano urubù e uccelli che sembrano pterodattili.

Tappe del viaggio di andata: bus fino al Terminal Central di Macaé, 40 minuti abbondanti, 2,30 reais (1 euro); bus di linea per Rio de Janeiro da Terminal Rodoviaria di Macaé, fermata Terminal Rodoviario di Casimiro de Abreu (semplicemente Casimiro), 1 ora, 9,70 reais (4 euro); van 12 posti da una stradina di Casimiro per la piazzetta principale di Sana, 40 minuti, 5 reais (2 euro).

Tappa del viaggio di ritorno: attesa di un’ora dell’ultimo van in piazzetta a Sana; van fino a Casimiro, 50 minuti (ma è discesa!); bus da Nova Friburgo per Macaé via Rio das Ostras, 70 minuti, 8,70 reais (3,50 euro).

Sono belle le pause ai terminal: file di bus, negozietti di panini, bibite, schermi per vedere le partite.

La strada per Sana segue i meandri incassati nella roccia nera del Rio Sana, su strada asfaltata fino al monumentale Portale di Sana, poi è solo più uno sterrato argilloso fangoso, il van procede spedito ma ballonzolando a ogni buca, si superano fazendas, proprietà private con aspetto d’altri tempi, fazenderos a cavallo, località per rafting, paurosi ponti di legno a passaggio alternato.

Sana è il capoluogo dell’avventura e della natura di questa regione, la cittadina che tutti consigliano di vistiare: in mezzo alle montagne, tra le cascate, ai piedi del Peito do Pombo [Petto di Piccione….], fratello minore della Pedra do Frade. A Sana le cascate sono patrimonio locale e sono pertanto indicate da un grosso cartello stradale: cachoeiras a sinistra! Strada sterrata, ponti di legno, poi sentiero in mezzo a cespugli di bambù. Il sentiero è quello che porta alla cime del Peito do Pombo, una stradina rossa d’argilla umida tra roccioni neri e palme e banani, ogni tanto spunta una casina, ogni tanto incrocio dei locali a dorso di mulo.

La mata atlantica fittissima impedisce di vedere l’acqua ma la si può ascoltare in basso, se ne può seguire il rumore seguo le tracce seguendo il rumore; a volte mi vengono in mente le cascate in Guadalupa: stesso accesso impegnativo, stesso fango sulle scarpe, stesse cadute nelle pozze d’acqua, stesso odore, stessa luce che penetra a fatica tra le piante fino al suolo, stessa sorpresa di fronte al monumento naturale che appare improvvisamente superata l’ultima barriera vegetale. Ed eccola, una lunga forra scavata nelle scure e lisce rocce granitiche di questa regione, acqua giallastra, acque impetuose, piante ovunque.

Rientro a Sana al crepuscolo, in tempo per vedermi il gol di DeRossi al bar, qua tifano tutti per l’Italia! Intanto c’è attesa enorme per il Brasile che gioca domani, ovunque si legge già che il Brasile diventerà Hesacampeao, che ”a copa do mundo è nossa”, che “é tudo nosso”: per loro le partite per la finale (vittoriosa, s’intende) non sono che una formalità; ovunque per le strade ci sono bandiere ai balconi, bandierine sulle macchine, festoni gialli e verdi appesi nelle viuzze: “amanha é o Kakà!”, domani gioca Kakà, ovvero il Brasile!

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