lunedì 7 marzo 2011

La preistoria dietro casa

Il bel sole caldo di ieri viene scacciato via da un fortissimo vento che alza al mattino, soffia il levante, scuote violentemente ulivi argentati e mimose già brillanti da settimane; ne approfittano i velisti e i gabbiani a Capo Sant’Ampelio.

Coldirodi: mai stato, e non gli avrei mai dato un centesimo, e invece è una piccola piacevole sorpresa di bel borgo ligure ultrapanoramico, con la sorpresa di ...Picasso. Tra l’altro, ad oggi è il mio primo tentativo riuscito di arrampicarmi sulle scale a chiocciola fino all’organo in cantoria (Oratorio di Sant’Anna), se solo sapessi anche suonarlo…

Ci sono altri siti preistorici sulle montagne, con la mia guida e oggi in solitaria parto alla ricerca delle fortificazioni sul monte Bignone e monte Caggio, e dire che sono proprio dietro casa e non ci ero mai andato… Certo che gli antichi liguri già sapevano apprezzare questi luoghi, sia militarmente sia paesaggisticamente: ancora più di ieri, è sorprendente il panorama da questa cima altissima! A strapiombo sul mare sopra San Remo (e sopra il suo gemello San Romolo, non a caso), vista sconfinata sul taggiasco, il promontorio di Villefranche davanti a Nizza (se solo non facesse schifo il cielo si vedrebbe l’Esterel), e poi tutta la splendida e silenziosa vallata coi borghi mitici di Perinaldo, Apricale e Baiardo, fino ai crinali davanti a Triora, fino al Saccarello sopra Verdeggia, fino al Pietravecchia davanti alla valle Roya.

Fa freddo, tra la neve vecchia lascio la macchina a sbollire per la salita più ripida di un garage alla ricerca del castelliere: due sezioni di edifici o torri con mura spesse oltre un metro, coperte di muschi e licheni, a protezione dell’unico versante non roccioso. Va peggio al monte Caggio, dove è appena riconoscibile sotto la cima un perimetro a mezzaluna appena rilevato rispetto al suolo in pendenza, e dire che secoli addietro era riconoscibile una piazza fortificata! Sarà pura combinazione se al monte Bignone incrocio, mentre cerca funghi con moglie e cane, proprio la persona che, a quanto dice, 30 anni fa cercando funghi anche allora scoprì con un amico il tumulo ellittico qua sotto che ho visitato ieri?

Discesa. La sconosciuta galleria solitaria dei Termini di Baiardo tra i pini. Il cappuccino pomeridiano con ottimo croissant al bar di Perinaldo insieme al sindaco. La stretta e deserta strada tagliata nel versante selvaggio con perenne vista su Perinaldo. La caduta libera su strada ripidissima sopra Vallebona.

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