lunedì 12 luglio 2010

Volo

Il volo per l’Europa è notturno ma offre ancora qualche regalo dal finestrino; la vista di tutti i luoghi in cui ho passato questi due mesi! Vedo lontani i promontori di Cabo Frio, Bùzios e Arraial do Cabo, vedo la sagoma inconfondibile del Morro de Sao Joao che caratterizza Rio das Ostras, si vedono le isole di Macaé, si vede il cocuzzolo della Pedra do Frade tanto alta e svettante che la sua ombra si stende immensa e nitida verso Macaé, le montagne di Frade e Sana, Friburgo già sprofondata nell’oscurità delle sue alte montagne; e poi, più a nord al confine col Minas Gerais, il grande fiume Rio Paraìba do Sul che scorre in un paesaggio di rilievi lineari come se fossero stati tirati col righello.


L'aereo apprende tra gli applausi che la Spagna è appena passata contro la Germania. Compagni di volo: uno scozzese ubriaco (tipico dei lavoratori del petrolio dei paesi anglosassoni bere birra su birra nelle ore di attesa all’aeroporto) che per fortuna prende una pillola per dormire, per il sollievo mio, delle hostess e dell’altra compagna di volo, una professoressa brasiliana. Interessante la sua storia: emigrata in Francia per la dittatura militare, attivista politica all’epoca del socialismo, professoressa di economia e finanza, cattedre alla UCLA, a Dallas, e a desso a Rio de Janeiro. Racconta che il Brasile ormai è lanciatissimo, e lo sa bene lei che lo ha lasciato disastrato negli anni ’70. Si lamenta della enorme corruzione, “lo stato di Rio de Janeiro ha delle royalties sul petrolio dell’80%, a te sembra che tutto quello che è stato fatto finora equivalga a una simile ricchezza?”; ma confrontando con la Francia e in generale l’Europa si rende conto anche che la società e l’economia sono in grande crescita, e io, mi pronostica, venendo probabilmente a vivere qui, non potrò che averne vantaggi!

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