lunedì 5 luglio 2010

"O Brasil foi embora!"

I giorni di ripresa della vita normale passano da un appuntamento nazionale di portata immensa: la partita del Brasile! Dai che quest’anno il Brasile diventa Hexa, sei volte campione! E invece no: o Brasil vai embora, il Brasile se ne va miseramente a casa.

Assisto al secondo tempo della partita ad un chiosco sulla spiaggia di Cavaleiros (Roberto e Pietro sono a Copacabana a Rio; invidiaaaaaa!!!), tra gente che sbevazza l’insipida birra brasiliana (Itaipava) e si gusta eccellenti assados di carne portati su vassoi fumanti, mare a destra. Nel primo tempo il Brasile è mostruoso, giocatori che si muovono tra ogni olandese con la palla incollata al piede (quell’ultrafenomeno di Robinho), tiri, azioni, finte su finte, fino al gol spettacolare del solito Robihno (il preferito dai tifosi, insieme a Fabuloso Luis Fabiano, tanto da apparire in svariate pubblicità televisive); il secondo tempo invece è un disastro, il pubblico soffre ma neanche tanto, forse nei giorni passati tutti hanno talmente criticato Dunga da non rimanere eccessivamente sorpresi dalla prestazione inguardabile di questo secondo tempo. E alla fine il Brasile perde 2-1 contro l’Olanda, evidentemente il Brasile sa vincere ma non sa perdere, infatti alla prima partita in cui si è trovato a rincorrere ecco che è svanito nel nulla perdendo la testa. La gente abbandona compostamente il chiosco mentre Julio Cesar piange durante l’intervista, dal Paese arrivano scene di disperazione: Belo Horizonte, Salvador, Rio de Janeiro.


Qualcuno spara un petardo di troppo e salta l’elettricità in Macaé per tutto il pomeriggio. Svanisce miseramente bloccato dai telefoni muti e da internet inservibile il mio programmino improvvisato di andare a Rio de Janeiro fino a domenica per girare la città con Roberto e Pietro che aspettano l’imbarco lunedì.

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