giovedì 6 gennaio 2011

Canyon d'acqua




Quasi sentendo le note dell'oboe di Gabriel di Ennio Morricone in Missiona, percorro li sentiero che corre aggrappato alla roccia della sponda brasiliana, un tunnel nella foresta vergine da cui a volte finestrelle tra la vegetazione lasciano vedere lo spettacolo incomparabile di innumerabili fiotti d'acqua, getti, cascatelle che sbucano dalla sponda argentina. Il sentiero procede lungo questo maestoso canyon acquatico, con uno sguardo costante sull'Argetina: di qua un paese immenso che si spinge fino all'equatore, di la' un altro paese altrettanto immenso che arriva fino al sud dell'ultimo lembo di terra. Sospesi a mezz'aria si giunge a un nuovo mirante, e il cenyon sembra non avere mai fine, finche' l'ultima passerella si protende sull'acqua in faccia a una autentica parete d'acqua, rombante, una nuvola si forma intorno a noi, infradicia i vestiti, si confonde con gli occhi lucidi di fronte a tale spettacolo. Intanto uccelli svolazzano a mezz'aria radenti alla parete d'acqua.
Sono in buona compagnia a visitare le cascate: rappresentanza di italia, Brasile, Svezia. Le cascate sono lontane dalla citta', circa 20 km, una strada lineare che taglia noncurante i rilievi blandi di quest'area tra attivita' industriali casette, ostelli, piccole fazendas. Non pensavo che il paesaggio qui a Foz fosse cosi'! Credevo che fosse tutta foresta quasi vergine come al parco nazionale stesso, un paesaggio inaccessibile a causa della muraglia che crea le cascate, e invece tutto intorno sono campi alternati a foresta. Nuvolozze nel cielo blu carico che ricordano i bei giorni della stagione delle piogge in Gabon corrono basse nel cielo sopra Brasile, Argentina e Paraguay. La cittadina e' animata, e io che pensavo che fosse appena un buco! Su questi fiumi si incontrano tre paesi con tre citta' una di fronte all'altra sulle sponde dell'Iguazu' e del Parana': Foz do Iguaçu, Puerto Iguassu, Ciudad del Este. Inevitabili gli scambi, soprattutto dal Paraguay dove la roba costa pochissimo (ma si capisce presto che e' perche' e in Brasile che la roba costa troppo cara, il commercio di contrabbando sta venendo regolamenteato proprio in queste settimane da una nuova legge che impone un tetto di 110'000 reais di acquisto all'anno e una imposta del 25% per rimanere nella legalita'. Chi non vuole legalizzarsi comppie assalti sulla strada dirimpettaita al Paraguay, che i trafficanti matengono buia rompendo le lampadine dei lampioni, di l' dal fiume ecco Ciudad del Este e i suoi palazzi del centro.
Il finale e' una pasta italiana per tutti.


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