sabato 10 marzo 2012

Le dune di Joaquina



Salendo la grande duna di Joaquina mi sembra di essere sulla cresta finale di una montagna innevata nelle Alpi, quelle creste con la neve tirata dal vento in cui si cammina un passo alla volta, con corda e ramponi, rigorosamente seguendo la pista tracciata di chi è passato prima. Qui si sale in costume e ciabatte.

Mentre salgo, l’acustica perfetta di questi luoghi di sabbia mi porta le urla di entusiasmo dei surfisti che scendono queste dune, alcuni impacciati, altri riescono a concedersi il lusso di una breve serpentina prima di finire impanati anche loro. Molti invece preferiscono stare a guardare il paesaggio delle dune lontane fino all’Oceano e degli acquitrini nei ventri delle dune più piccole, quasi fosse una miniatura delle mitiche lagunette nel Lençois Maranhense. Più in basso, tra i giochi di luce dei profili delle dune, seguo alcune rare tracce come piste di carovane in questo paesaggio blu elettrico e oro.


Cammino lungo altre creste, tirate dal debole vento e modellate dal mio passaggio, la sabbia liquida cancella subito quasi del tutto i segni del mio passaggio. Spunta un solitario ciuffo d’erba: stando alle mie nozioni di geologia questa duna potrebbe rimanere qui a lungo.




Nessun commento:

Posta un commento