giovedì 1 marzo 2012

Se San Paolo avesse il mare

San Paolo e non più Rio de Janeiro, qualcosa sta cambiando: la mia nuova destinazione brasiliana non è più Rio, ma, inaspettatamente, il mitico stato di Santa Catarina, quello della splendida Florianòpolis. Santa Catarina è, insieme al Paranà e al Rio Grande do Sul, il Sud del Brasile, noto per l’efficienza dei servizi e per la massiccia immigrazione tedesca e italiana del passato, basti vedere una cartina per leggere Blumenau (con la sua Oktoberfest seconda solo a Monaco), Nova Trento, Witmarsum, Schoreder, Marema, Treviso, oltre a non poter non notare una certa abbondanza di occhi azzurri tra i locali. E posso confermare la favoleggiata cura e pulizia dei luoghi rispetto per esempio a Rio de Janeiro e dintorni.

Al termine di una giornata intera di viaggi e di grand tour degli aeroporti, dopo Torino, le Alpi, Parigi, l’Oceano, San Paolo, ecco finalmente verso mezzanotte l’ignota Navegantes, di cui apprendo essere una destinazione internazionale. Internazionale per chi, visto che l’aeroporto è minuscolo? Insieme a frotte di Argentini col loro inseparabile mate al mattino faccio il bagno all’estremità della mezzaluna della lunga e bella spiaggia di Balneàrio Camboriù, nella splendida Costa Verde catarinense.

L’impatto è notevole, perché se San Paolo avesse il mare sarebbe così: una quinta di altissimi grattacieli. Sono tutti alberghi, in questa località turistica che probabilmente è il divertimentificio di questa parte di America del Sud, e allora dopo la prima sorprendente visione mi chiedo se non sia invece un enorme ecomostro questa località esclusivamente turistica, che scopro essere considerata la Copacabana del sud. Il paragone regge: la mezzaluna, la Avenida Atlantica, la passeggiata a onde bianche e nere, l’Oceano e le sue onde, un Cristo redentore alle spalle, e la quinta di palazzoni. Basta andare di poco verso l’interno per rendersi conto che proprio di una quinta si tratta e nulla più: già dal secondo isolato gli edifici tornano bassi, alle spalle di una facciata di edifici di quaranta piani con annessa piattaforma per gli elicotteri in cima a grattacieli che in alcuni casi sembrano davvero degli esili fiammiferi piantati nella sabbia che si specchiano sul bagnasciuga.





Per incontrare paesaggi più naturali è sufficiente, strano ma vero, prendere le passerelle del Pontal Norte, verde e intonso promontorio che chiude a nord la grande spiaggia municipale. Quando i grattacieli vengono nascosti alla vista dai fitti alberi della mata atlantica appare una splendida spiaggetta che mi ricorda con nostalgia alcuni luoghi della Guadeloupe, e oltre il promontorio stesso la lunghissima Praia do Buraco, deserta, ventosa, con grandi onde: a brasiliani e argentini piace passeggiare per questa lunghissima spiaggia oppure fare surf con le sue onde generose.

Stasera si è messo a diluviare, la spiaggia e la passeggiata si sono svuotate, resto a guardare i fulmini colpire chissà quale grattacielo lontano.

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