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N'djamena, vie giallo ocra |
Giallo ocra è il colore predominante a N’djamena, o per lo
meno in questo periodo di stagione secca. Tutte le vie e le strade sembrano
polverose, una patina riveste ogni luogo. La sabbia terrosa delle vie
secondarie si insinua nelle vie principali, sbiadisce i muri pitturati alla
maniera tropicale, scolora l’asfalto già sbiadito dal sole, ancora caldissimo
pur essendo ormai ben oltre l’equatore. Anche gli alberi subiscono questa
sporcatura, sbiaditi dalla polvere di un terreno non più bagnato dalle piogge
torrenziali della stagione delle piogge che pare essersi conclusa qualche
settimana fa.
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Societé Tchadienne des Eaux |
E’ media mattina, sono le 8, è già tardi per l’Africa,
dove il giorno si accende in pochi minuti intorno alle 6 e l’umanità gli sta
dietro per iniziare la giornata senza arroventarsi. Sono sulla terrazza degli
alloggiamenti e il terzo piano in questa città sembra essere abbastanza alto da
permettermi di apprezzare il panorama su N’djamena, dove sono prevalentemente gli
alberi a disegnare la skyline, eccezion fatta per pochi elementi artificiali che
si contano sulle dita di una mano: un palazzone in cemento, un enorme monumento
che potrebbe essere la facciata monumentale della cattedrale, i minareti della
moschea, e una manciata di “castelli d’acqua”, tali si chiamano in lingua
francese gli imbuti delle torri dell’acqua.
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Due delle molte torri dell'acqua |
La secchezza di questi giorni mi fa chiedere da dove
arrivi tanta acqua da poter riempire tali imbuti, ma soprattutto mi fa chiedere
quanto ce ne sia bisogno quando questa stagione perdurerà nei prossimi mesi. Sarà
stata la pioggia torrenziale della stagione delle piogge appena conclusa? Oppure
viene dal fiume? C’è un fiume a N’djamena, lo Chari (Sciarì), la città sorge
sulla sua sponda orientale mentre al di là se ne sta il Camerun. Lo Chari
scorre da sudest, proviene dalla repubblica Centrafricana, taglia le praterie
del Sahel e riempie il lago Ciad poco più a nord di dove stiamo adesso, il
mitico lago nel bel mezzo del deserto ormai in via di prosciugamento. Paesi tranquilli
quelli che si affacciano sulle sue sponde in ritiro, Ciad, Niger e Camerun,
decisamente meno la Nigeria
di Boko Haram, che opera proprio nella regione del lago, dove i militari
camerunesi stanno facendo efficace opera di contenimento. Il fiume l’avevo
intravisto dall’aereo, sorvolando il buio totale dell’Africa saheliana sotto il
cielo gigantesco di un Orione sdraiato a queste latitudini, gli unici indizi
erano stati i riflessi di alcuni edifici illuminati sulla sponda ciadiana che
ero riuscito a intravedere.
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La cattedrale in lontananza? |
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Una moschea |
Che posto è questo? Dove sorge N’djamena? Come è il mondo
in questi dintorni? Chi lo abita?
La mia attività per i prossimi giorni.
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