lunedì 20 maggio 2013

Il Parque da Fonte Grande



Bella vista su Vitòria, Vila Velha oltre il canale, e la Serra Capixaba

Un grande montagnone di granito sta piantato nel bel mezzo dell’isola di Vitòria. Un roccione incastonato nel piatto litorale dell’Espirito Santo, le acque lo hanno isolato alla maniera della risacca del mare quando scava canali intorno ai sassi conficcati nella sabbia della battigia, per cui il braccio sud è un vero e proprio stretto delimitato dai panettoni rocciosi e levigati di Vila Velha a strapiombo sul mare, che se non fosse per il sole a picco e la vegetazione esuberante potrebbero quasi ricordare dei fiordi o anche i grandi laghi alpini, il braccio nord invece è un quieto canale vegetato a mangrovie. La città gli si sviluppa intorno, immancabili favelas non ardite quanto quelle di Rio conquistano pian piano le sue pendici.

Strada per la cima
Una comoda strada lastricata a granito taglia la foresta e porta alla cima della montagna, uno spiazzo coperto da una foresta di antenne di telecomunicazione. Una casa del parco riceve i visitatori che salgono fin qui per ammirare il bel panorama dalle due passerelle belvedere, luogo d’elezione per il servizio fotografico di matrimonio a giudicare dalla quantità di neosposi o quasi-sposi che vedo qui in posa. Ne avevo già visti nelle spiagge di Vitòria, e a quanto mi dicono pare che stia diventando una moda scegliere delle location anche tra le splendide montagne capixaba; tutto questo sembra non avvenire a caso, è anche questo un segnale di come il Brasile stesso stia riscoprendo questa parte di Brasile meno popolare, altrimenti non avrei conosciuto frotte di turisti brasiliani.

Al belvedere

Il cielo è coperto, niente colori abbaglianti tropicali, in compenso almeno evitiamo, il compare colombiano ed io, di arrivare zuppi di sudore in cima. Con questo cielo il sentiero didattico nella foresta sembra già quasi buio. Arriviamo al belvedere con una piacevole brezza: vista sopra il canale, il santuario di Sao Joao là in basso che pare Superga, la stazione museo ferroviario, la Ilha do Prìncipe interrata, la corona delle montagne capixaba. La passerella di legno è un trampolino sospeso nel vuoto in questo quieto pomeriggio quasi ovattato.



3 commenti:

  1. Non male! La tua vena di scrittore si e' rifatta viva.
    Sempre piacevole leggere i tuoi racconti: continua!!!
    Papa'

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  2. Non sarò mai uno scrittore, ma per lo meno lascio scritti da qualche parte i miei ricordi per quando sarò vecchio e avrò l'alzheimer (sempre che ci sarà ancora internet).

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  3. Vedi?
    Anche tu pensi alla vecchiaia....
    Non sono solo io a voler lasciare delle cose.
    :-)

    Papa'

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