sabato 16 aprile 2011

"Rio"

Vedere il nuovo film di animazione “Rio” proprio a Rio de Janeiro, non ha prezzo! Se escludo i 27 reais (carissimo) del biglietto 3D.

Davvero piacevole vedere questo film e non solo riconoscere luoghi che ho visto e che ancora mi mancano come il sambodromo, il bonde di Santa Tereza, la Rocinha, vedere uccelli ormai familiari e anche qui piccoli e pericolosi scimmiottini con i ciuffetti bianchi sulla testa che tanto divertono i turisti attorno al Pan di Zucchero. E con i carioca che si esaltano al vedere la propria città e ridono al vedere le “cartoline” brasiliane e carioca del film.

Ma è stata una bella giornata in generale, a passeggiare per Copacabana e a scoprire Leme insieme a Valeska rediviva, a scoprire il succo di cacao (i semi tali e quali a come sono nella cabossa del frutto di cacao, un succo denso bianco e dallo strano gusto agrodolce), a cenare arabo al chiosco.

Pessima chiusura: al ritorno verso casa il motorista del van decide di fare una strada diversa, prende una via contromano verso Urca, ma al fondo ci aspetta la polizia. Il poliziotto ci ferma e grida con la pistola puntata al motorista, gli intima di scendere, ma il motorista cincischia incredulo, così il poliziotto urla e per un attimo sposta la pistola puntandola verso noi passeggeri per convincere il motorista che non sta scherzando, e finalmente, mentre noi passeggeri ne abbiamo avuto abbastanza e scendiamo in fretta, il motorista scende, spaventato dall’evenienza che il poliziotto possa dare di pazzo e colpire uno di noi.

Non oso pensare quale debba essere il trattamento riservato a infrazioni ben più gravi di un contromano in una via deserta. La polizia di Rio de Janeiro è troppo abituata a una grossa criminalità e a situazioni pericolose e ad usare una durezza che in Italia non conosciamo. Noi torniamo a piedi, lui non so come se la sia cavata.

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